La giornata di ieri ha marcato i 10 anni dal debutto di Susie Wolff, l’ultima donna scesa in pista al volante di una vettura di Formula 1 in una sessione ufficiale. In quell’occasione, la scozzese guidò la Williams nelle Prove Libere del Gp di Gran Bretagna. Da allora si è fatto tanto per far crescere la percentuale femminile nel motorsport, anche se poco è cambiato. Il massimo a cui si è arrivati è rendere Jamie Chadwick pilota del simulatore per la Williams e far testare una Aston Martin a Jessica Hawkins. Con la nuova stagione della F1 Academy, ogni squadra ha deciso di supportare una giovane atleta, facendola entrare nei loro programmi di sviluppo, ma solo per poche di loro si aprono spiragli in altre categorie più avanzate.
“10 anni fa ero con la Williams al GP di Gran Bretagna. Sembra una vita fa, ma allo stesso tempo ho dei ricordi molto vividi di quel giorno. Toto mi ha salutato con il suo modo molto schietto, molto austriaco: “Susie, non far ca**re“. Lui lo sapeva che dovevo fare bene, e lo sapevo anche io. La mia esperienza è durata solo 4 giri per via di un problema al motore; ero molto delusa dopo tanta preparazione e tanta attesa. Ma dopo ogni fallimento la vera forza è risollevarsi e tornare più forti di prima”, ha scritto Susie Wolff sui suoi profili social. “Due settimane dopo ho avuto una seconda chance al GP di Germania, dove ho chiuso a 0.227 secondi da Felipe Massa. Quando adesso mi viene chiesto se credo che le donne possano correre in Formula 1, io dico che non lo credo. Io lo so. Adesso tocca a un’altra generazione brillare. Con la F1 Academy vogliamo essere la rampa di lancio per un progresso sia dentro come fuori dalla pista. Di certo non è più un mondo per soli uomini“. E se non lo è più, Susie, il merito è anche tuo.
Foto copertina x.com
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fonte: Formula1.it News
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