Nella giornata di ieri, per l’ennesima volta nella sua ancor giovane carriera, Charles Leclerc ha zittito tutte le persone che lo criticano da anni.
Per l’ennesima volta, il monegasco ha dimostrato di non essere un pilota qualunque, di non essere “quello sbagliato” per il futuro della Ferrari, che ha deciso di tenerlo ai danni di Sainz.
Per l’ennesima volta, ha vinto una gara guidando in maniera impeccabile, facendo funzionare una complicatissima strategia ad una sola sosta.
Per l’ennesima volta, ha fatto quello che sa fare meglio: far emozionare i tifosi della Ferrari, e l’ha fatto – nuovamente – a casa nostra.
Charles Leclerc merita delle scuse
Per tutti coloro che l’hanno criticato (potremmo dire crocifisso) più di volta in passato, è arrivato il momento di pronunciare le seguenti parole: “Scusa, Charles”.
Leclerc ha commesso degli errori negli scorsi anni? Senza dubbio, ma non si è mai meritato di esser trattato come uno qualunque.
Charles Leclerc, che piaccia o meno, ama la Ferrari più di se stesso; e già questo dovrebbe bastare per essere stimato dai Tifosi.
Stimato per non aver mai pensato di andarsene, neanche nei momenti più bui. Stimato per dare sempre il 110% in pista pur di ottenere quel punto in più. E se talvolta quel 110% lo porta a superare il limite e commettere errori, allora ben venga.
Esatto, avete letto bene, ben vengano gli errori. Ben vengano perché sono l’espressione massima di un desiderio, che ormai sta diventando un’ossessione: vincere il Mondiale vestito di Rosso.
Grazie, Charles, per le emozioni che ci fai vivere. Perché d’altronde, cosa sarebbe lo sport senza? Grazie di amare la Ferrari a modo tuo, perché è tutt’altro che scontato.
Grazie di essere sempre Charles Leclerc, nel bene e nel male. Grazie di averci regalato il secondo successo a Monza nelle ultime sei edizioni.
E infine, non possono mancare delle scuse, da parte di chi non riesce ad apprezzarti. Eppure, come diceva l’unico ed inimitabile Dante Alighieri: “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”. Perché fidati, non sanno cosa si perdono.
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fonte: Formula1.it News
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