Storica impresa. Non esistono parole migliori per riassumere il GP d’Italia vissuto dalla Ferrari. Una weekend in cui, come da tradizione, la Scuderia aveva l’obbligo di portare a casa il miglior risultato possibile dinanzi al suo pubblico. E, per farlo, ha portato in pista una SF-24 evoluta e adattata ad hoc all’Autodromo Nazionale e munita di una power unit fresca per non lasciare sul campo neppure pochi millesimi. Una gara che, dalla vigilia, la Rossa ha dimostrato di voler vincere, anche a dispetto di previsioni sfavorevoli, di una qualifica non esaltante, una concorrenza agguerrita e dubbi sulla reale possibilità dell’impresa figlia di una gestione delle gomme che, almeno nelle previsioni, non sembrava promettente.
Una fame che alla fine ha prevalso su tutto ed è stata accompagnata sia dalla grande determinazione di Charles Leclerc, aggressivo al via per infastidire le McLaren e superare in modo aggressivo Lando Norris alla Roggia, sia dal capolavoro strategico pensato dal muretto box che, sfruttando (a dispetto delle indicazioni) a proprio vantaggio la gestione gomme dure nel secondo stint di gara, ha chiuso la gara con una solo stop beffando la McLaren che, malgrado avesse un passo gara superiore, poco ha potuto dinanzi a tale “scacco” ed è stata costretta ad arrendersi e accontentarsi dei gradini più bassi del podio, lasciando la scena al Cavallino capace di confezionare l’impresa.
Una strategia ad una sola fermata che, come ammesso dal team principal Fréd Vasseur, era stata programma dalla vigilia dal team strategico, consapevole della necessità di tirare fuori il coniglio dal cilindro per centrare il successo, altrimenti impossibile contando solo sul passo della vettura. E, considerando la portata dell’impresa figlia della genialità tattica, è bene dedicare un momento per conoscere uno degli artefici della strategia vincente a Monza. Stiamo parlando del capo delle strategie della Scuderia, Ravin Jain, l’uomo a capo del lavoro tattico in pista e di quello effettuato al remote garage. L’uomo che, data l’importanza del ruolo, ha l’ultima parola su ogni scelta strategica del team.
Ravin, ingegnere britannico di origine indiana, si è formato all’Università di Oxford prima conseguendo nel 2015 una laurea triennale in fisica, seguita nel 2016 dal titolo magistrale, con lode, in fisica matematica e teorica. Da sempre appassionato di strategia e scienza dei dati, ha sin dalla giovane età lavorato nel settore, raccogliendo esperienze di tirocinio in F1, prima con Caterham e poi in Williams. Nel 2016 Jain arriva a Maranello, dopo la laurea, dove si è inizialmente occupato di strategia e modelli matematici, per passare a tempo pieno al race team come ingegnere delle strategie, sedendosi nel 2021 a tempo pieno sul muretto. A febbraio 2023, come prima scelta dopo la nomina, Fréd Vasseur la promuove a responsabile delle strategie, rilevando il ruolo prima coperto da Inaki Rueda, dandogli piena fiducia. Una fiducia, vedendo i risultati e le mosse operate del muretto box della Rossa negli ultimi tempi, indubbiamente ben riposta e pienamente ripagata.
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Foto copertina x.com
fonte: Formula1.it News
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