“Faremo rumore”. Così Frédéric Vasseur aveva commentato, la scorsa estate, la campagna acquisti avviata dalla Ferrari per rafforzare il dipartimento tecnico dopo un deludente avvio di stagione (anche oggi la situazione non appare molto diversa rispetto a 12 mesi fa…) che aveva fatto scivolare la Scuderia al quarto posto tra i costruttori. Da allora le promesse fatte dal transalpino sono state mantenute, visto che a inizio anno è stato annunciato l’ingaggio di Lewis Hamilton a partire dal 2025 e il rinnovo di Charles Leclerc. Sistemata la questione piloti, general manager del Reparto Corse si è focalizzato sul dipartimento tecnico, avviando un restyling dell’organigramma basato sulla sua visione del team.
Dopo gli innesti di figure junior, a fine 2023, dalla Red Bull e altri team, lo staff tecnico ad oggi diretto dallo stesso Vasseur, che ha assunto il ruolo ad interim dopo le dimissioni di Enrico Cardile in direzione Aston Martin, è stato potenziato, come annunciato negli scorsi mesi, da due “top guy”, giunti dalla Mercedes: Loic Serra e Jerome D’Ambrosio: il primo sarà responsabile dell’ingegneria delle prestazioni del telaio e riferirà al direttore tecnico, nominato a breve, mentre il secondo affiancherà il team principal.
Innesti che, di fatto, non sembrano finiti poiché dopo l’addio di Cardile (e altri che potrebbero arrivare in estate) la Rossa sta cercando una nuova stabilità, sia portando a casa nuove professionalità, utili a rinforzare lo staff nelle aree carenti (come Cedric Sambardier, nuovo capo dei compositi), sia andando a blindare le figure funzionali al progetto. Un turnover che, di fatto, sta avvenendo nel momento più delicato della stagione della Rossa, alle prese con un brusco arresto della propria crescita di inizio anno, quasi smarrita e incapace di porre rimedio ai problemi di una monoposto che, dall’arrivo degli sviluppi in occasione del GP di Spagna, ha nuovamente manifestato problemi di bouncing, difficoltà nel gestire le gomme e nel trasmettere ai piloti la necessaria fiducia.
Un momento complicato che, nel suo blog “Profondo Rosso”, è stata commentata da Leo Turrini, che oltre a sottolineare quanto appena esposto, ha riflettuto sulle possibili conseguenze che questo “turnover” potrebbe avere sul 2025, visto che la vettura del prossimo anno è già in avanzato stato di gestazione.
“Fred Vasseur ha tutto il diritto di modellare la squadra come vuole. Ci mancherebbe: anche perché se va male il conto lo presentano a lui.
E ci sta anche che all’interno del reparto corse ci sia un clima frizzantino (eufemismo).
Ciò premesso, dire che gli aggiornamenti sulla SF24 nelle ultime gare hanno fatto piangere. […] È poi indispensabile chiedersi che effetto avrà sul reparto corse la dipartita di Cardile. […] Gli sviluppi attuali erano coordinati da lui e ovviamente l’auto 2025 è già in avanzata fase di elaborazione”.
Un turnover che, da Maranello, viene minimizzato ma che, normalmente, poco giova ad un team, specie a causa della mancanza di chiarezza nei ruoli (e nella successione di una figura chiave come il direttore tecnico) sembra regnare all’interno del Reparto Corse.
“È bizzarro ridurre questo momento Ferrari a “normale turn over”. […] Di normale non c’è niente, non scherziamo. Insisto: Vasseur ha il diritto di compiere le sue scelte. […] Una svolta da Sainz ad Hamilton la comprendono tutti, anche quelli che non la condividono. Non avere dt a metà stagione, aspettando Mister X, alimenta invece perplessità legittime”.
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Foto copertina media.ferrari.com
fonte: Formula1.it News
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