La classifica finale non rispecchia la realtà: potremmo riassumere così il GP d’Austria della Ferrari che, tra sfortune e mancanza di passo, si è dimostrata ancora una volta la quarta forza in campo alle spalle di McLaren e Red Bull e in affanno contro la Mercedes. Una situazione che, per quanto detto, non ha trovato riscontro nel risultato finale dato che Carlos Sainz è riuscito a chiudere la gara austriaca al terzo posto, portando la Rossa ben più avanti rispetto alle posizioni adatte al reale potenziale mostrato. Un podio fortunato, giunto grazie al contatto a pochi giri dalla fine tra Max Verstappen e Lando Norris al termine di una lotta all’arma bianca per il successo di tappa: episodio, destinato a far parlare, che ha spalancato le porte del successo alla Mercedes di Russell e quelle del podio al Cavallino.
Un podio che ha salvato il weekend della Rossa, colmo di difficoltà e problemi nel far funzionare la SF-24, da tempo in affanno, enigmatica per i tecnici e alle prese con il ritornante fenomeno del porpoising (che da un paio di stagioni pareva scomparso), ma che i nuovi aggiornamenti introdotti a Barcellona hanno riportato in vita: fenomeno, non visibile dai dati, che sta togliendo fiducia ai piloti per spingere e generando effetti dannosi sulla vettura e sulla gestione gomme. Aggiornamenti su cui in Ferrari sembrano avere (malgrado le negative apparenze) fiducia, sia in virtù dei dati delle simulazioni, sia per i riscontri in pista, che sembrano aver portato tangibili benefici.
Pertanto a Silverstone sulle due SF-24 non sono state introdotte novità, poiché l’obiettivo della Scuderia è quello di capire e massimizzare il potenziale di ciò che è già sulla monoposto ed ottimizzare il pacchetto esistente, andando a comprendere quali sono le aree su cui intervenire, o eventualmente retrocedere, per massimizzare la prestazione. A tale scopo, dunque, nel venerdì del GP di Gran Bretagna, Charles Leclerc e Carlos Sainz sono scesi in pista con due configurazioni di vettura: il monegasco con tutti gli sviluppi montati, lo spagnolo con la specifica di Imola. Una prova comparativa che, forse, potrebbe aver causato ulteriore confusione tra i tecnici del Cavallino, con il nuovo pacchetto che ha dati netti benefici nel lento, ma causato molto porpoising nei tratti veloci, e il vecchio ancora migliore nelle curve di media-alta velocità della pista inglese.
Un avvio di fine settimana atipico di cui ha parlato, su “TopSpeed Blog”, Umberto Zapelloni, che ha evidenziato senza mezzi termini i molti dubbi che nella giornata di oggi sono iniziati a serpeggiare all’interno della compagine diretta da Frédéric Vasseur.
“Per la Ferrari è il giorno dei dubbi. La Ferrari si è inventata una sfida interna per provare a capirci qualcosa. Leclerc in pista con il pacchetto novità (quelle portate in pista a Barcellona), Sainz con il vecchio pacchetto. Morale: il pacchetto novità è più veloce nelle curve lente, quelle inferiori ai 150 all’ora e soffre tantissimo di bouncing nel veloce, tanto che Sainz con il pacchetto vecchio è decisamente meglio nelle curve ad alta velocità che a Silversone non sono poche”.
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Foto copertina www.ferrari.com
fonte: Formula1.it News
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