Il GP di Spagna doveva essere la gara della reazione per la Ferrari, quella in cui rialzare la testa dopo la debacle del Canada, quella in cui tornare, complice anche l’arrivo del secondo pacchetto di aggiornamenti venuto pronto in anticipo, a lottare con costanza nelle prime posizioni della griglia, ad armi pari con Red Bull e McLaren. Al contrario, invece, la trasferta spagnola ha rappresentato un nuovo passo falso per la Scuderia che, dati alla mano, è caduta addirittura nel ruolo di quarta forza in campo, sopravanzata oltre che dai team appena citati anche dalla Mercedes che, da un paio di gare, sembra aver trovato la quadra della vettura e iniziato a performare con costanza.
Un fine settimana in cui, come detto, la SF-24 è apparsa tutt’altro che in palla, in difficoltà sia sul giro secco (dove a differenza del passato non riesce più a fare ad aprire un gap sulla concorrenza ma, al contrario risulta deficitaria di circa tre decimi di secondo), sia nella gestione delle gomme, soprattutto a mescola più dura: tale insomma da non dare mai massima confidenza ai due piloti e da far sorgere una serie di importanti interrogativi ai tecnici del Cavallino in merito alla bontà del progetto e in merito alla validità degli sviluppi portati in pista al Montmeló. Una gara che, ai microfoni di Sky Sport F1, è stara commenta dal team principal della Scuderia, Fréd Vasseur, che per prima cosa ha analizzato in maniera complessiva la giornata del suo team, a partire dal contatto tra Sainz e Leclerc nei primi giri fino al risultato finale.
“Piccolo contatto, ma abbiamo perso poco, eravamo P5 e P6. Ci siamo trovati dietro ad alcune macchine con la strategia e abbiamo perso qualcosa, alla fine è mancato un giro per prendere Russell. Siamo partiti P5 e P6, come all’arrivo, credo dobbiamo lavorare meglio al sabato”.
Una prestazione non esaltante che, secondo Vasseur, sarebbe dipesa solamente dalla mancanza di velocità della SF-24 in qualifica, area dove a differenza del passato sembra diventata alquanto carente.
“Ci mancano circa 2,5 o 3 decimi sia in qualifica che in gara, abbiamo chiuso a circa 20 secondi. L’importante è stare al passo in qualifica, dobbiamo compiere uno step in avanti perché partendo dietro è difficile superare e sei costretto a rischiare con la strategia”.
Immancabile poi un commento sulle strategie di gara adottate dai due piloti, diversificate per provare a massimizzare il risultato finale.
“Abbiamo provato qualcosa di diverso con Sainz, abbiamo coperto Russell e abbiamo dovuto usare Medie e Hard. Con Leclerc volevamo estendere lo stint per mettere la Soft alla fine ma è mancato un giro”.
Al manager transalpino è stato poi chiesto un bilancio complessivo sullo stato di forma della Scuderia: uno stato di forma momento che, secondo il manager di Draveil, sarà destinato a cambiare già nel prossimo GP in Austria, così come nel resto della stagione a causa di un gruppo davvero compatto.
“Questa è la situazione a Barcellona, ma cambierà ogni weekend. Non ci sono più grossi gap come in passato ma quattro team in due decimi. Ciò significa che tutto può cambiare in base a gomme, asseetti e temperature: con un piccolo passo si può guadagnare molto, è tutto aperto. In Austria sarà diversa, e la pista sarà più adatta”.
Fréd ha poi parlato delle lamentele di Leclerc a seguito del duello tra lui e Sainz nei primi giri.
“Non abbiamo visto danni, credo si sia lamentato più per il tempo perso”.
Infine Vasseur ha risposto alla domanda relativa allo stato di forma di Lewis Hamilton, capace di tornare a podio: un buon segnale per l’avvenire dea Rossa.
“Siamo concentrati sulla prossima gara”.
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Foto copertina media.ferrari.com
fonte: Formula1.it News
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