Le Qualifiche Sprint generalmente non sono così attendibili come le qualifiche tradizionali. Il solo fatto che si disputano il venerdì, con pochi dati ancora raccolti dalle squadre, ha dimostrato che i valori trai team possono cambiare molto nella sessione ufficiale che stabilirà la griglia di partenza per il GP.
Detto questo però, non si possono trascurare alcuni fatti emersi dalle Sprint Qualifying odierne. Innanzi tutto dobbiamo ricordarvi che ci troviamo a Spielberg, al Red Bull Ring. Una pista veloce, ma soprattutto corta, che si percorre, tempo ottenuto da Verstappen oggi, in 1’04’’686. Poco più di un minuto. Vedere dunque che Max è riuscito a dare quasi un decimo a Norris (1’04’’779) ci fornisce due indicazioni. Innanzitutto che il simulatore della Red Bull, funziona, eccome se funziona. E la seconda che c’è ancora del margine. Verstappen e il team giocano al gatto e al topo, ma sul proprio circuito di casa non possono permettersi di rischiare e già al venerdì si sono presi un vantaggio importante.
So che potremmo essere smentiti nella giornata di domani, ma vogliamo correre il rischio e anzi, vi diciamo un’altra cosa, speriamo di essere smentiti. E se il gap dalla McLaren è già di per sé importante quello sulla Mercedes e sulla Ferrari è abissale. Russell si è fermato a quasi 4 decimi da Max e Sainz a 440 millesimi.
Dettaglio intertempi
Se analizziamo ancor più nel dettaglio gli intertempi, la situazione appare ancora più preoccupante per la quadra di Stoccarda e quella di Maranello. Se Verstappen e Norris fanno dei settori più o meno simili, 16.332 di Max, 16.392 di Lando nel primo; 28.950 dell’olandese contro il 28.931 del britannico nel secondo; e 19.404 del campione in carica contrapposto al 19.456 del nativo di Bristol nel T3; gli altri due top team sono troppo indietro.
Russell fa 16.425 nel T1, 29.009 nel T2 e 19.620 nel T3. Sainz ha un 16.494 nel T1, un 28.971 nel T2 (il settore più competitivo della Rossa, dove la vettura deve avere buone doti di trazione e un discreto apporto aerodinamico nelle curve ad alta percorrenza) per poi chiudere con un 19.661 nel T3 (il peggior intertempo tra quelli realizzati dai top team).
È come se (sensazione di chi scrive) la Ferrari nel T1 non avesse ancora le gomme in temperatura, mentre poi siano andate in overheating nel T3. Per affrontare il circuito austriaco, in fin dei conti bisogna avere una buona trazione nel T1, trazione e buon bilanciamento aerodinamico nel T2. Bilanciamento che poi verrà successivamente sfruttato anche nel T3 a causa delle curve a medio-alta percorrenza.
L’unica cosa certa che possiamo dire a conclusione di questo venerdì è che Ferrari e Mercedes possono soltanto guardare. La Sprint Race sarà un discorso tra Red Bull e McLaren. Per il GP c’è tempo, ma sarà alquanto difficile recuperare.
Foto copertina: X, Ferrari; Foto interna: X, Mercedes e Formula1.com
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fonte: Formula1.it News
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