A prescindere dal pilota che ha vinto la gara oggi, il GP d’Austria ha tutte le carte in regola per ricevere il premio di miglior evento dell’anno finora. Red Bull e McLaren si ‘equivalevano’. Verstappen ha mostrato una netta superiorità su mescola Hard C3, mentre Norris su Media C4, soprattutto nel corso dell’ultimo stint. Ne è scaturita una gran bella battaglia, poi finita con l’esito che sappiamo. È stato un GP ricco di emozioni, fosse terminato con la vittoria dell’olandese non sarebbe stato da meno.
Ovviamente però l’epilogo del duello tra Max e Norris, contornato dalla vittoria di Russell (la seconda in carriera, la prima risale al Brasile 2022) farà del GP d’Austria 2024 un evento di cui si parlerà a lungo negli anni a venire.
Fatto questo bel preambolo, andiamo ad occuparci delle strategie viste oggi in gara. Con i piloti che al sabato erano riusciti a concludere la Sprint Race mediante un solo set di gomma Media, per la gara odierna era previsto che i piloti andassero ad utilizzare prevalentemente mescole Medium C4 e Hard C3 generando delle strategie a due soste. A parte rari casi, dettati per lo più dalle circostanze, la tattica che ha coinvolto 2 set di mescola gialla ed uno di bianca è stata quella che è andata per la maggiore.
Riepilogo strategie
Russell ha vinto servendosi della strategia M-M-H percorrendo degli stint piuttosto simili con tutti e tre i treni; sulla stessa linea Stroll giunto 13° a traguardo. Dopodiché abbiamo Piastri, Sainz, Hamilton, Perez, Gasly, Ocon, Sargeant e Norris (se avesse concluso la gara) su M-H-M; Hulkenberg, Magnussen e Ricciardo su un altrettanto promettente M-H-H, visto che ha permesso loro di raggiungere la top-10, assieme a loro anche Tsunoda, Albon e Bottas.
Per concludere con M-H-M-S di Verstappen costretto ad una sosta finale dopo il contatto con Norris, la M-M-H-S di Alonso a togliere il giro veloce a Max e la travagliata M-H-M-M-M (un set di medie probabilmente è lo stesso di quello montato ad inizio gara) di Leclerc, costretto a rientrare al primo giro per sostituire l’ala a seguito del contatto avuto con Piastri.
Il contatto Verstappen-Norris scaturisce da un episodio accaduto 13 giri prima
Entrando un po’ più nel dettaglio e senza farci troppo male (lasceremo da parte la gara di Leclerc, purtroppo enormemente condizionata dal contatto iniziale) andiamo a cercare di capire da dove scaturisce l’incidente che ha determinato poi il ritiro di Norris. Per farlo dobbiamo tornare indietro di 13 giri.
Tutto deriva dall’ultimo cambio gomme, quando nel corso del 52esimo giro sia Max che Lando decidono di andare ai box per montare l’ultimo set di Medie (usato per Verstappen, nuovo per Norris). Il gap tra i due nell’istante in cui transitano nel detection point dell’ultimo settore è di 7’’5, frutto del miglior ritmo avuto dall’olandese sulle Hard. All’uscita dai box però il divario si è già notevolmente ridotto in soli 2’’8. Questo perché a causa del traffico e forse dalla volontà degli uomini Red Bull di non rischiare un unsafe release come quello che poteva esserci stato ai danni di Norris durante la prima sosta, gli uomini di Milton Keynes tentennano quell’attimo di troppo e fanno perdere quasi 5’’ al proprio campione.
Al rientro in pista, Lando mostra subito di averne di più. Il britannico non si risparmia e già nel corso del 54° giro può utilizzare il DRS. Lando inizia a mettere pressione, attacca ripetutamente, e riceve una penalità di 5’’ anche per aver violato ripetutamente i track-limits. Decisivo il penultimo attacco, in cui Verstappen lo costringe ad andare lungo e facendogli rimediare la sanzione. L’azione decisiva, quella che poi porterà al ritiro del pilota McLaren, arriva subito dopo il comunicato della FIA. L’errore è stato commesso da Verstappen, al quale vengono comminati 10’’. Oltre il danno, per Lando anche la beffa. Il ritiro non permette al britannico di scontare la penalità che a questo punto verrà convertita in delle posizioni da scontare in griglia proprio al via del suo GP di casa.
Non crediamo dunque di fare un grosso errore dicendo che il contatto tra i due è derivato da un tentennamento dei meccanici Red Bull durante il pit stop. Il primo stint sulle Medie non era andato male. Probabilmente Norris e la McLaren sono riuscite ad estrarre subito il massimo potenziale dalle mescole C4 mentre Max avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo. Se i suoi uomini fossero stati più rapidi nel pit stop avrebbe avuto oltre 7’’ per portare le mescole nella giusta finestra di funzionamento e gestire il vantaggio.
McLaren strepitosa sulle Medie, lo dimostra anche la P2 di Piastri
Senza errore ai box Verstappen starebbe festeggiando la vittoria? Difficile dirlo, sicuramente avrebbe avuto più chance. Quel che possiamo dire è che la McLaren era davvero strepitosa oggi sulle Medie, soprattutto nell’ultimo stint di gara. Il primo run non era stato così promettente, ma l’ultimo, forse anche a causa della vettura più scarica di carburante è stato sensazionale. Sia quello di Norris, che gli stava per valere la vittoria, sia quello di Piastri, che gli ha permesso di arpionare la seconda posizione.
Fino all’ultima sosta a montare le Medie, Piastri si trovava in P6 alle spalle di Russell, Sainz e Hamilton. Superato Lewis sfruttando brillantemente l’undercut nel secondo e ultimo pit, Oscar, nel corso del 55° giro guadagna la P5 con circa 5’’ di svantaggio da Sainz. Con le C4, l’australiano è capace di annullare tutto il gap accumulato dallo spagnolo e nel corso del 65° giro (quando avviene il contatto tra Norris e Verstappen), Piastri porta l’attacco decisivo superando Sainz ottenendo la P2. A quel punto però, con il subentro anche della Virtual Safety Car, diventa impossibile andare a prendere Russell che vincerà il GP con 1’’9 di vantaggio.
Foto copertina: Red Bull, foto interne: Pirelli
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fonte: Formula1.it News
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