Questo fine settimana ci sarà il primo dei due appuntamenti che precedono la pausa estiva della Formula 1. Da venerdì le monoposto accenderanno i motori sul tracciato dell’Hungaroring in Ungheria.
Il circuito è molto tortuoso, con un solo vero rettilineo, quello della partenza, che è anche la più probabile, se non l’unica, opportunità di sorpasso. Ci sono 14 curve, sei a sinistra e otto a destra, alcune delle quali a 180°. Il tracciato sale e scende e i suoi 4381 metri lo rendono uno dei più corti del calendario. Lungo il tracciato ci sono due zone DRS: una sul rettilineo di partenza e l’altra, molto più breve, sulla discesa dalla curva 1 alla 2, con una sola zona di rilevamento prima dell’ingresso nell’ultima curva.
In termini di forze esercitate sui pneumatici, l’Hungaroring non è particolarmente severo. Pirelli ha scelto le stesse tre mescole più morbide dello scorso anno, con la C3 come P Zero White hard, la C4 come P Zero Yellow medium e la C5 come P Zero Red soft. Il degrado può essere elevato, soprattutto quando fa molto caldo e le previsioni per questo fine settimana non sono certo favorevoli in tal senso, se si pensa allo scorso anno, in Ungheria si è registrata la temperatura dell’asfalto più alta dell’intera stagione: 53 °C. Il surriscaldamento è quindi un fattore da tenere sotto controllo, non solo in gara ma anche in qualifica: con la mescola più morbida un pilota deve riuscire ad arrivare alle ultime due curve a 180° del giro lanciato con sufficiente aderenza, cosa non da poco, visto che i brevi tratti rettilinei della pista non danno molto tempo agli pneumatici per respirare.
L’Hungaroring è un circuito di gara permanente, ma non viene utilizzato molto, per cui i livelli di aderenza aumentano in modo significativo quanto più il tracciato si usura. Quest’anno ciò sarà ancora più probabile, dato che la pista è rimasta chiusa per un periodo più lungo del solito durante i lavori di ammodernamento dell’impianto, la cui prima fase è stata completata solo a maggio.
Max Verstappen ha vinto qui l’anno scorso, alla fine della gara quando l’intero schieramento ha optato per una strategia a due soste. Le Medium e le Hard sono state le scelte più popolari per la partenza, anche se quattro piloti hanno optato per le Soft, con l’intenzione di sfruttare il grip extra in partenza. Tra questi c’era anche Carlos Sainz, che è passato dall’undicesima alla sesta posizione nel corso del primo giro. Anche questo fine settimana è probabile che la C3 e la C4 siano favorite in gara, mentre la C5 avrà il suo momento di gloria nelle qualifiche.
Il Gran Premio d’Ungheria è apparso per la prima volta nel calendario nel 1986, il primo evento di Formula 1 a svolgersi dietro l’allora già traballante cortina di ferro. Da allora fa parte del campionato e attira molti tifosi da Paesi come la Finlandia e la Polonia, per i quali l’Hungaroring è diventato il luogo più vicino in cui poter tifare di persona per i propri connazionali, come Mika Hakkinen, Kimi Raikkonen e Robert Kubica. Su una pista dove sorpassare non è facile, le qualifiche assumono una grande importanza, il che spiega perché 16 delle 38 edizioni finora disputate sono state vinte da chi partiva dalla pole e solo quattro volte da un pilota che partiva da una posizione inferiore alla seconda fila della griglia. Lewis Hamilton è il pilota di maggior successo con otto vittorie e il sette volte campione del mondo detiene anche il record di pole position (9) e di podi (11). Tra le scuderie, la McLaren è in testa con 11 vittorie davanti a Williams e Ferrari, appaiate al secondo posto con sette vittorie, mentre la Mercedes ha il maggior numero di pole position (9), una in più di McLaren e Ferrari, quest’ultima in cima alla classifica del maggior numero di podi con 26 davanti a McLaren (23) e Williams (18). Cinque piloti hanno conquistato la loro prima vittoria in Formula 1 su questo tracciato, tra cui Fernando Alonso (2003) ed Esteban Ocon (2021) sono presenti nella lista dei partecipanti a questo fine settimana. Gli altri sono Damon Hill (1993), Jenson Button (2006) e Heikki Kovalainen (2008).
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Foto interna press.pirelli.com
fonte: Formula1.it News
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