Il Festival di Goodwood di quest’anno è stato ricco di sorprese per gli spettatori presenti; non solo hanno sfilato sia vetture d’epoca che monoposto nuove, ma Adrian Newey e Red Bull Technology hanno presentato il loro progetto congiunto: la RB17. Questa impressionante supercar è frutto di anni di studio e lavoro, l’applicazione della tecnica appresa in Formula 1 portata su strada. Il motore è un V10, nascosto in un telaio di fibra di carbonio, per raggiungere i 350 km/h, una vera e propria velocità da pista. E sarà fortunato chi riuscirà a portarla a casa, visto l’esorbitante costo di 5 milioni di sterline.
“Penso di essere in Formula 1 da così tanti anni che per evitare di fare la muffa sento il bisogno di altri progetti per essere sempre ispirato, così che non mi sembri di fare sempre le stesse cose”, ha detto Newey al sito della F1. “La Valkyrie è stata la prima macchina di quello stampo, e per la seconda auto non volevo farne semplicemente una replica. Volevo creare qualcosa di diverso e ci ho pensato per diverso tempo. Volevo qualcosa che fosse accessibile per i piloti con poca esperienza in pista, con la quale potessero poi prendere la mano. È come quando dici che vuoi iniziare a giocare a golf: vai a un golf club, colpisci delle palline, vanno ovunque ma ti diverti, e così assumi un insegnante. Parte del divertimento è giocare, ma parte è migliorare; io volevo la stessa sensazione per la mia nuova macchina. E così, girando una manopola puoi decidere se la vettura sarà più o meno stabile, più o meno reattiva e così via, a seconda di come migliori”.
Quando la RB17 verrà ufficialmente lanciata sul mercato, l’ingegnere di Stratford lascerà la Red Bull, squadra con cui ha passato gli ultimi 18 anni. “Alla fine questa macchina è il mio addio al team, in un certo senso, anche se non era questo l’obiettivo. Quando abbiamo iniziato a lavorarci nel 2021 non avevo mai considerato l’idea di lasciare tutti nel 2025. Detto questo, continuerò ad essere coinvolto nello sviluppo di questa supercar, nella produzione e altro ancora. Ci ho messo molto impegno, nelle sere e nei weekend, cercando di ricavarmi dei buchi dalla Formula 1. Voglio vedere il prodotto finito, e anche gli investitori mi sostengono in questo. I miei anni con la Red Bull sono stati fantastici. Arrivare qui era un grande rischio per la mia carriera, molte persone credevano fossi masochista. Ma avevo bisogno di una sfida più grande rispetto alla McLaren del 2005, con cui avevamo vinto 10 gare. La mia ambizione era ricostruire la squadra da capo, con la speranza che un giorno avremmo vinto. Non avrei mai creduto che avremmo raggiunto questi numeri”.
fonte: Formula1.it News
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