Durante i primi mesi del 2024 la Red Bull ha avviato un’indagine interna ai danni di Christian Horner in seguito alla denuncia da parte di una dipendente della scuderia. Dopo settimane di indiscrezioni e lotte di potere interne, il britannico non ha subito nessun provvedimento, e le accuse sono state archiviate.
Recentemente l’ex CEO della Formula 1 Bernie Ecclestone ha commentato quanto accaduto all’interno del team austriaco, con un paragone che non è piaciuto a nessuno e che lo ha buttato in mezzo all’ennesima bufera mediatica. Di seguito vi riportiamo tutti i dettagli.
Le dichiarazioni di Bernie Ecclestone sul caso Horner
Come riportato da planetf1, Bernie Ecclestone ritiene che la questione sia simile a come il mondo trattò la Germania all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. Il novantatreenne ha dichiarato: “È probabile che Max Verstappen rimanga, ed è come tutte le guerre in quanto le persone superano le cose e vanno avanti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale non si poteva parlare di Germania e gli ebrei non compravano nulla da lì. Era comprensibile. Ma, dopo poco tempo, tutti se ne dimenticano e comprano Mercedes. Quindi non vedo perché qualcuno dovrebbe voler cacciare Christian, non certo perché il tempo agisce come un grande guaritore. Sta facendo un lavoro eccellente e poche settimane possono fare una grande differenza. Ha il sostegno di Geri e tutta la squadra sta facendo bene. Non c’è alcun motivo logico per alterare questo equilibrio”.
Ecclestone non è nuovo a questo tipo di uscite infelici. Quindici anni fa aveva già parlato della Seconda Guerra Mondiale, riferendosi al leader nazista Adolf Hitler come “capace di ottenere risultati”. Quando i team di F1 minacciavano di creare una serie separata, Ecclestone disse: “Per molti versi, è terribile dirlo, ma a parte il fatto che Hitler è stato portato e convinto a fare cose che non ho idea se volesse fare o meno, era in grado di comandare un sacco di persone, di ottenere le cose“.
O ancora: “Preferisco i leader forti. Margaret Thatcher ha preso decisioni in corsa e ha portato a termine il lavoro. È stata lei a costruire questo Paese, il Regno Unito, lentamente. Abbiamo lasciato che andasse giù di nuovo”.
Nella sua carriera sono infatti state tante le occasioni in cui si è dovuto scusare formalmente per le frasi da lui dette. Una su tutte quando nel 2015 disse che il presidente russo Vladimir Putin “dovrebbe guidare l’Europa”.
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fonte: Formula1.it News
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