Quello che sta per iniziare è, in qualche modo, un weekend storico per la Formula Uno: dopo ben quattro anni di assenza, a causa della pandemia di Covid-19 e le conseguenze restrizioni, il Circus iridato torna a fare tappa a Shanghai, per il GP di Cina. Un ritorno che, di fatto, segna il debutto sul tracciato cinese, che delle monoposto a effetto suolo, con i team che sapranno costretti a preparare il weekend alla cieca, senza nessun dato di telemetria del recente passato. Un ritorno sfidante, quindi, per le squadre, che sarà complicato oltremodo dalla presenza, a Shanghai, del primo weekend Sprint della stagione.
Un fine settimana in cui, di fatto, sarà importante fare bene i “compiti a casa”, arrivando in pista con una vettura già pronta, bilanciata e semplice da guidare, poiché poco sarà il tempo per lavorare sulle vetture in una tre giorni davvero compressa, con due qualifiche e due gare. Un weekend a cui la Ferrari si approccia ben volenterosa di fare bene, per confermarsi seconda forza e, se possibile, continuare ad avvicinare la Red Bull.
E, proprio il direttore sportivo della Scuderia, Diego Ioverno, ha spiegato le insidie che la trasferta orientale riserverà.
“La differenza principale rispetto allo scorso anno è nella sequenza rivista delle sessioni. [...] Ci sarà una sola sessione di libere seguita dalla parte Sprint del week end (Shootout venerdì e Sprint Race sabato). Dal sabato pomeriggio si rientra in un formato standard. Aver cambiato la programmazione delle sessioni ha consentito anche di dividere il parc fermé in due blocchi separati, dando la possibilità alle squadre di riparare le macchine e modificarle in caso di necessità. […] Ovviamente ogni azione intrapresa deve essere ben ponderata visto che all’inizio della successiva sessione si entra di nuovo in regime di parc fermé”.
Come detto, Formula 1 torna a in Cina dopo cinque anni di assenza, senza aver mai girato sullo Shanghai International Circuit con le monoposto ad effetto suolo. Una sfida, di fatto, importante per tutti i team che il tecnico bolognese ha provato a spiegare.
“La scelta di fare uno Sprint weekend a Shangai è una grande sfida per tutti, dopo cinque anni e con vetture diverse. […] Piloti, squadre, FIA e organizzatori avranno solo una sessione per confermare quello che è stato preparato o individuare le differenze inaspettate e approntare le azioni necessarie. Sarà fondamentale la preparazione, la capacità e la velocità di reazione”.
Un debutto per le vetture ad effetto suolo, il cui adattamento a questo tracciato resterà una completa incognita sino alle FP1 del venerdì mattina.
“È molto difficile prevedere come le nuove macchine e i piloti si adatteranno alla pista di Shanghai. È un tracciato impegnativo e con diversi contenuti tecnici. Il primo settore con la sequenza di curve 1-2-3 era estremamente sfidante con macchine precedenti e si può ragionevolmente pensare che lo sarà ancora di più con le attuali. Sarà molto importante verificare lo stato dell’asfalto e di eventuali avvallamenti o dossi che per le macchine con effetto suolo sono aspetti critici”.
Foto copertina www.ferrari.com
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fonte: Formula1.it News
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