È stata una giornata caratterizzata dal meteo incerto e poco prevede, quella del venerdì del GP del Giappone, con la pioggia che dopo aver fatto sfiorato la prima sessione di prove libere è caduta nel pomeriggio, durante la seconda sessione di free practice. Sessione in cui solitamente i team comprendono qualcosa in più sul valore delle rispettive monoposto e sui valore in campo che caratterizzeranno il resto del weekend. Pioggia che, di fatto, ha reso la pista poco sincera per i team e per svolgere significativi programmi di lavoro, essendo troppo bagnata per le slick e troppo asciutta per le inter: alto era il rischio di danneggiare un set che potrebbe tornare utile nelle prossime sessioni, forse piovose, e anche la vettura in epoca di budget cap.
Pioggia che alla Ferrari, cosi come per gli altri team, non ha permesso di poter lavorare per provare diversi assetti e configurazioni. Un lavoro che, nella speranza di una FP3 asciutta, potrebbe essere svolto nella mattinata di domani, completare il lavoro previsto per oggi. Di fatto, nelle FP1, le due SF-24 hanno girato prevalentemente con la hard, per poi svolgere un unico tentativo con le soft: un run insufficiente per trarre delle valutazioni sul potenziale della Rossa, anche se i tecnici del Cavallino hanno deciso di girare con più carburante a bordo: Sainz su mescola morbida, Leclerc con la dura. Un lavoro, quindi, finalizzato alla risoluzione di quelli che la passata stagione erano i maggiori limiti su una pista probante dal punto di vista telaistico e di gestione gomme.
Una giornata, come detto, complessa che è stata commentata dal pilota della Scuderia, Carlos Sainz, alla fine del secondo turno di prove, focalizzandosi sia sui programmi di lavoro svolti sia sulle sensazioni avute.
“Forse nelle FP1 eravamo più vicini alle Red Bull, avevamo sensazioni positive dopo i progressi fatti negli ultimi mesi, dall’ultima a Suzuka. Ma abbiamo girato solo in FP1, dove non si conosce la quantità di carburante o le mappature con cui gli altri team hanno girato. Proviamo a rimanere entro qualche decimo”.
Secondo Carlos, Red Bull è ancora davanti, cosa da aspettative su un circuito che, sulla carta, dovrebbe esaltare la RB20. L’idea, però, è quella di mantenere alle spalle la McLaren, che si è candidata come uno dei rivali più temibili per la Rossa, pronta a massimizzare il proprio pacchetto su un tracciato dove nel 2023 fu molto competitiva. Tracciato che però, grazie al duro lavoro svolto in inverno, è assai meno ostile al Cavallino rispetto allo scorso autunno.
“Penso che sarà una lotta serrata con le McLaren e le Mercedes, e la Red Bull è ancora un passo avanti, ma dovrebbe essere una lotta interessante. Non è una situazione molto diversa da come mi sentivo in Australia, ero molto fiducioso in Bahrain, a Jeddah e in Australia. Qui a Suzuka, anche grazie al lavoro fatto lo scorso inverno, abbiamo capito la macchina. Sembra che tutto funzioni, la macchina è migliore quest’anno”.
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Foto copertina www.ferrari.com
fonte: Formula1.it News
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