Il GP di Cina sarà una grande incognita. Nei giorni scorso abbiamo analizzato i documenti Pirelli e Brembo e le loro indicazioni in merito alle caratteristiche del tracciato. Dati veritieri e puntuali soprattutto nel raffronto con gli altri tracciati, ma meno significativi di altri appuntamenti, scopriamo perchè.
A Shangai avremo una pista molto più impegnativa per i freni: si passa da un indice di difficoltà di 1/5 a Suzuka a 3/5 a Shangai, con almeno 3 frenate importanti. La superficie stradale non dovrebbe essere troppo abrasiva ed infatti la Pirelli ha portato un range medio di mescole, ma le prime interviste ai protagonisti parlano di grande attenzione alla gestione delle gomme.
Il layout prevede curve lente, curve veloci e lunghi rettilinei, molto equilibrio. Alla fine una monoposto che va bene a Shangai può far bene ovunque. Sarà fondamentale il lavoro al simulatore ed infatti sappiamo per certo che a Maranello lavorano senza sosta per trovare un setup che possa subito funzionare considerando che avremo solo 1 ora di prove libere.
Altre incertezze arrivano da alcune modifiche applicate alla pista dal 2019. Come ci riporta Mara Sangiorgio, ci si aspettava una completa riasfaltatura che invece non è stata effettuata, mentre sono stati rimossi con fresatura i dossi nelle curve curve 1, 5, 8, sono stati sostituiti i cordoli nelle curve 2, 9, 10, 11, 12, 16, rimuovendo i salsicciotti gialli, ed è stata aggiunta la ghiaia subito dopo cordoli curve 3, 10, 12 e 16 quella più famosa e che porta al rettilineo principale. Riasfaltati i rettilinei T1 e T8.
A supportare le precedenti analisi arrivano anche le prime immagini dal circuito del solito puntualissimo reporter Albert Fabrega. Come sempre i primi scatti riguardano il confronto della configurazione delle ali posteriori, primo indicatore del setup scelto dalle scuderie alla ricerca del giusto compromesso tra carico aggiuntivo e velocità massima.
Solitamente la scuderia che meno ha bisogno di compromessi, perché può contare su una grandissima efficienza aerodinamica, è la Red Bull, che quindi si presenta spesso con il carico alare maggiore senza compromettere le velocità di punta. Anche a Shangai i due profili sull’ala posteriore confermano questa tendenza con la RB20 che presenta quello superiore molto inclinato e quello inferiore ad alto carico già visto nei precedenti appuntamenti. La Ferrari invece ha scelto una configurazione molto più scarica, con profili meno marcati e inclinati. Bisogna però ricordare che la SF-24 trova molto carico anche dalla beam wing (il profilo alare sopra il diffusore) e che gli ingegneri di Maranello hanno spesso trovato il giusto compromesso proprio sfruttando diverse configurazioni in questa zona (ad uno o a due profili). L’altra scuderia a scegliere un setup molto carico sul posteriore è l’Aston Martin che dopo il pacchetto di aggiornamenti portato in Giappone sembra aver trovato maggiore efficienza aerodinamica e migliore gestione dei flussi. Più scariche la McLaren e la Mercedes, non a livello della Ferrari però
Per bilanciare sull’asse anteriore il carico posteriore e dare ai piloti una macchina non troppo sovrasterzante, le scuderie devono utilizzare la configurazione e la tipologia di ala anteriore corretta, in questo caso scegliendo quasi sempre quella che compromette meno la resistenza all’avanzamento (è il primo elemento su sui impatta l’aria) senza sacrificare la precisione in inserimento curva e la gestione del degrado gomme, ad esempio sappiamo che a Shangai, per la particolare configurazione del circuito, l’anteriore destra è particolarmente soggetta a stress.
Con l’ala posteriore così scarica non potevamo aspettarci un’ala anteriore ad alto carico sulla SF-24 che infatti presenta profili molto meno voluminosi e inclinati anche rispetto a quelli della McLaren, questo anche perchè sappiamo che la monoposto di Maranello presenta quest’anno un anteriore molto “solido”, ancora un po’ tendente al sottosterzo, ma decisamente meno nervoso rispetto agli scorsi anni.
La Ferrari vuole quindi sfruttare al massimo le velocità di punta nei due lunghi rettilinei, sa di gestire bene le gomme, e proverà quindi un assetto molto più scarico rispetto alle altre scuderie. La prima ed unica ora di test sarà fondamentale per sapere se la strada scelta è quelal corretta.
Seguono le immagini delle monoposto dalla Display Car Procedure
Aston Martin
Articolo in aggiornamento…
Leggi anche: Ferrari, fiducia in vista della Cina. Ioverno: «Weekend con varie insidie, siamo pronti»
fonte: Formula1.it News
—————————————————————–
Continua a leggere l’articolo intero su Formula1.it News |Read More