La figura di Lewis Hamilton negli anni ha iniziato a interessarsi ad altri settori oltre la Formula 1: dalla moda alla musica fino al cinema, la sua agenda era ricca di impegni anche quando non era impegnato nella sua avventura in Mercedes. Per questo motivo, il britannico è stato esposto a molte critiche, mosse da persone che lo credevano “distratto”, o che non rappresentasse “i veri piloti” (la versione dell’immaginario collettivo, quelli con la sigaretta in bocca prima di una gara, per intenderci).
“Mentre esploravo la mia creatività e i modi di esprimermi ho ricevuto un sacco di sdegno dai media. Le persone mi dicevano che i miei non erano comportamenti adatti a un pilota“, ha detto il campione in una recente intervista al magazine GQ. Inoltre ha sottolineato come i commenti negativi siano frutto dell’epoca sportiva che si sta vivendo adesso, del boom della Formula 1, di personaggi levigati per essere perfetti agli occhi dei media: “Mi dispiace per chi correva nei primi anni 2000. Loro avevano molta personalità ma non erano in grado di esprimerla. Adesso, invece, c’è la possibilità di essere se stessi”.
Hamilton, però, ha imparato col tempo che il modo migliore per rispondere alle critiche è di agire in pista. L’esempio più eclatante è quando nel 2018, dopo che i commentatori si erano indignati del fatto che lui fosse volato a New York per presentare la sua collezione moda, il numero 44 arrivò a Singapore e piazzò quel meraviglioso giro di qualifica. “Una sfilata non è esattamente una preparazione per un weekend di gara, perciò dovevo essere molto attento. C’erano voci che dicevano che non ero concentrato, ma non ero fuori a bere e a fare festa, anzi. Sono andato a Singapore e ho tirato fuori uno dei miei giri migliori. E così tutti hanno capito che potevo farcela. Lo stesso Niki era solito dire a Toto che i miei non erano passioni degne di un pilota, ma alla fine gli ho fatto capire il mio punto di vista. E poi la gente nella sua epoca davvero stava fuori a bere e a fare festa tutta la notte”.
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Foto copertina x.com
fonte: Formula1.it News
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