Charles Leclerc ha commentato la notizia del rinnovo pluriennale di Fernando Alonso con l’Aston Martin, spendendo un pensiero anche per i tanti giovani piloti talentuosi che non hanno un sedile in F1.
Le parole di Leclerc
Questa l’opinione del monegasco, espressa in occasione dell’evento di presentazione del suo nuovo brand di gelati “LEC”: “Penso che Fernando è uno dei [piloti, ndr] più talentuosi in griglia, quindi sicuramente merita il suo posto in F1″.
“Dopo ci sono anche tantissimi giovani che meritano il loro posto, c’è sempre questo equilibrio da trovare. Io correrò fino a 43 anni? Probabilmente no, anche se mi piace tantissimo la Formula 1″.
“Mi piacerebbe anche provare altro rispetto alla F1, tipo Le Mans, una categoria che mi è sempre piaciuta”, ha aggiunto il monegasco in conclusione.
Tanti talenti, pochi sedili: è una F1 sempre più “off-limits” per i giovani
Nell’era recente della Formula 1 stiamo vedendo diversi piloti appendere il casco al chiodo in età avanzata, chiaramente dal punto di vista sportivo.
Fernando Alonso ne è un chiaro esempio: considerando il rinnovo pluriennale con l’Aston Martin, lo spagnolo farà parte della griglia almeno fino a 45 anni compiuti.
Anche l’epoca regolamentare che stiamo vivendo contribuisce all’allungamento delle carriere. Semplicemente, i piloti non sono più “costretti” a cercare il limite giro dopo giro in gara, sin da quando sono stati aboliti i rifornimenti di carburante.
La maggior parte della corsa, infatti, viene dedicata alla gestione delle gomme e della benzina stessa, rendendo i tempi dei piloti notevolmente più alti, rispetto a quelli che si potrebbero segnare se sfruttasse al massimo il vero potenziale della vettura; e ciò comporta un minore sforzo fisico.
Risultato? Diventano sempre di più i giovani talenti interessanti che non riescono ad avere la possibilità di dimostrare il proprio valore.
Leclerc ha ragione quando afferma che Alonso merita il suo posto in griglia, ma riconosce – altrettanto giustamente – che diversi giovani prospetti interessanti non realizzeranno mai il proprio sogno di correre in F1.
Ciò è dovuto indubbiamente anche alle richieste economiche delle squadre, ovvero al fenomeno (per giunta sempre più comune) dei “pay drivers“, vale a dire dei “piloti con la valigia” colma di denaro.
D’altronde, purtroppo, un Paese delle Meraviglie in cui regna la meritocrazia non esiste, tantomeno nel motorsport, noto da sempre per essere spietato e brutale.
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Foto copertina www.ferrari.com
fonte: Formula1.it News
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