Il momento della rinascita sembra essere durato soltanto pochi mesi per Daniel Ricciardo. Dopo due stagioni al di sotto delle proprie aspettative in McLaren e l’essere rimasto senza sedile per l’anno 2023, la chiamata della Red Bull a sostituire Liam Lawson in AlphaTauri, ora Racing Bulls, aveva spronato l’australiano ad intraprendere un nuovo percorso e a ritornare a vita.
Lo scorso anno, i manager della casa austriaca avevano concesso al pilota di Perth un periodo di prova, dopotutto l’australiano veniva da oltre 6 mesi di stop e inoltre, l’incidente avvenuto in Olanda non ha certo favorito il recupero del suo stato di forma ottimale. Nonostante tutti questi aspetti da considerare, Daniel riuscì a completare l’anno con 6 punti (7° posto in Messico), più di 1/3 rispetto a quelli ottenuti da Tsunoda (17), che avevano convinto i vertici a confermarlo per il 2024.
Cosa è cambiato rispetto al 2023?
Se però lo scorso campionato l’atteggiamento del managment era stato piuttosto attendista nei suoi confronti, adesso non lo è affatto. Ora a Daniel viene richiesto di essere subito al top e di garantire le stesse prestazioni del compagno di squadra. La realtà però, al momento è un’altra: la classifica al termine delle prime tre gare vede Tsunoda in P11 con 6 punti conquistati contro il pesante zero di Ricciardo.
Il tabellone non tiene conto del modo in cui Yuki ha ottenuto il settimo posto a Melbourne, favorito dai ritiri di Verstappen, Hamilton e Russell, nonché aiutato anche dalla sanzione comminata ad Alonso nel finale, giudicato colpevole di aver provocato l’incidente di George. Detto questo però, Tsunoda è stato indubbiamente bravo a farsi trovare nel posto giusto al momento opportuno ed è doveroso che se ne prenda i meriti.
Un approccio quasi remissivo
Dall’altra parte c’è un Ricciardo che sembra non riuscire a trovare la determinazione giusta per tornare ad essere quel pilota che tanto bene aveva fatto in Red Bull contro avversari del calibro di Vettel e Verstappen. Appare in effetti quasi remissivo, quando in una recente intervista rilasciata a ‘Viaplay‘, parlando del suo rientro in F1 al fianco di Tsunoda, afferma: “In quel momento stavo solamente pensando alla mia preparazione. Non credevo mi avrebbero chiamato così presto, invece… È stato sorprendente. Non potevo rifiutare un’opportunità di tale portata”.
Sembra che Daniel negli ultimi anni abbia un po’ perso quella grinta, cattiveria agonistica che lo contraddistingueva. Sorridente, gentleman fuori, agguerrito e furente dentro all’abitacolo.
I rumors parlano di una Red Bull in cerca di un pilota da affiancare a Tsunoda, già nel corso di questa stagione, e se Daniel non farà in modo di convincerli del suo valore, potrebbero trovarlo anche molto in fretta.
Foto: Red Bull
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fonte: Formula1.it News
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