Questa domenica la Formula 1 torna sul bellissimo tracciato di Suzuka, con una particolare tempistica nel calendario: per la prima volta, infatti, sarà una delle tappe iniziali del circus quando, storicamente, i Mondiali si assegnavano proprio nella terra del Sol Levante. Senza ripescare troppo nel passato e ai mitici duelli tra Senna e Prost, basta pensare che anche solo due anni fa Verstappen vinse lì il suo secondo titolo.
E la vicenda che vi proponiamo oggi ha molti intrecci con il presente, dalla figura del “secondo pilota”, agli sgambetti della FIA. In particolare, questo è il racconto di come Eddie Irvine perse misteriosamente quel Mondiale che era così in lotta per vincere, narrato dalle parole di Giorgio Terruzzi nel suo podcast: “Nel 1999, Schumacher ebbe quell’incidente tirando dritto con i freni fuori posto a Silverstone e si ruppe la gamba. Questo determinò un’investitura di Eddie Irvine, secondo pilota, come leader; lui e la Ferrari fecero un’annata inaspettatamente positiva, con addirittura Mika Salo, convocato all’ultimo, che stava rischiando di vincere la corsa ad Hockenheim. Al penultimo Gran Premio, in Malesia, Michael rientrò e la Ferrari fece doppietta. A questo punto manca solo una gara, e Irvine era in ballo per vincere contro Hakkinen”.
“Dopo la corsa, però, ci fu un comunicato della Federazione, nel quale si annunciava che le due Ferrari erano state squalificate per irregolarità nella misura dei deflettori. Il titolo fu dato così ad Hakkinen, ma Brown fece una conferenza stampa dicendo che la Ferrari avrebbe fatto ricorso. La settimana dopo si trovarono a Parigi, e la FIA ammise di aver sbagliato la misurazione; si andò così in Giappone con il Mondiale ancora aperto. All’ultima gara, però, Irvine era perso completamente. Hakkinen vinse, seguito da Michael, mentre l’inglese arrivò a un minuto e mezzo. Nessuno capì cosa era successo. Alcuni dicevano che il pilota non si era adattato bene al nuovo tipo di pneumatici, ma ci fu una sorta di sussurro: come mai la Ferrari prende Schumacher, strapagandolo, ma il primo a riportare il titolo dopo Schekter è Irvine, il secondo pilota? Figurati cosa faranno per evitarlo. La verità, però, non è mai venuta a galla”, ha concluso poi il giornalista.
Non sembra comunque credibile la teoria del complotto. La Ferrari aspettava da troppo tempo la vittoria del Mondiale Piloti e nelle precedenti gare (incidenti a parte) favorì in più occasioni la vittoria di Irvine. La teoria più probabile è che il nordirlandese sia crollato sotto la pressione, tanto che aveva sbagliato persino in qualifica dopo appuntamenti pressochè perfetti. Ma questa è il duro prezzo da pagare quando si è alla guida di un Cavallino.
Foto copertina x.com
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fonte: Formula1.it News
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